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Gufi on Record

Seeing how we have been taken to task on our objective reporting of superstitious elements we will set the record state. We will grant that Intercettati were Champions in 1938 before Mussolini‘s XI lifted the cup. (Mussolini’s XI won both 1934 and 1938 so Inter and Juve get an ex aequo in the not too sporty pre-war editions).

1930 – Inter (3) – DNQ

1934 – Juventus (6) – Campione

1938 – Inter (4) – Campione

1950 – Juventus (8) – 1o turno (superga)

1954 – Inter (7) – 1° turno

1958 – Juventus (10 *) – DNQ

1962 – Milan (8) – 1° turno

1966 – Inter (10 *) – 1° turno

1970 – Cagliari (1) – Finalista

1974 – Lazio (1) – 1° turno

1978 – Juventus (18) – 4° posto

1982 – Juventus (20 **) – Campione

1986 – Juventus (22) – Ottavi

1990 – Napoli (2) – 3o posto

1994 – Milan (14) – Finalista

1998 – Juventus (25) – Quarti

2002 – Juventus (26) – Ottavi

2006 – Juventus (29) – Campione

2010 – Inter (17) – 1o turno

The Record.

With Juventus as champions (9 times) Italy performed as follows: 3 times winners, 1 time fourth place, 1 time quarter-finalist, 2 times eighth-finalist, 1 time exited first round, 1 time DNQ.

With Inter-cettati as champions (5 times) Italy performed thusly: 1 time winners, 3 times 1st round exit, 1 time DNQ.

Other teams have too low a record to compare probabilities. The only other team who won more than one time before a WC is Milan and their record is still too low for probability: 2 times champions before WC and 1 time exit first round, 1 time finalist. A 50% chance of a good WC I’d say (or of a bad one if you saw it from the Intercettati point of view.

The facts are clear. Try as they might Intercettati will attempt to wriggle away the 2006 campionato claiming it as their own. While we still await the further developments on Moratti & il Defunto’s phonefest we will simply remind them that Italy’s 2006 world championship team was built on the team that won the campionato on the pitch. It is a glaring inconsistency to wave the flag for Italy singing Seven Nation Army one minute then claiming that that very same team would not easily have won the campionato without much help.

So back to the issue of objective reporting. First of all we never claim to be (objective). But even if for a second we tried to be so, the facts as shown above are obvious. With Juventus Champions 7 times out of 9 Italy obtained a decent result for a team of its stature. With Inter Champions that same nation got a decent result 1 time out of 5.

We said it once. We say it again.

Inter – Gufi d’Italia.

La realtà dei fatti è che quando la Juventus vinceva, la Nazionale volava. L’ultima volta, appunto, nel 2006. Oggi, che la Juventus ha fatto uno dei campionati peggiori di tutta la sua storia, la Nazionale esce quasi in silenzio, quasi dalla porta di servizio, quasi senza dignità. E forse il “quasi” andrebbe tolto.

I politici del calcio hanno voluto distruggere la Juventus e innalzare l’Inter a bandiera nazionale; l’Inter ha ripagato i politici del calcio perseverando nella sua politica esterofila, e abbandonando i suoi benefattori al loro destino. C’è della giustizia, in tutto questo; la Juventus non ha mai tradito l’Italia. Vinceva e proponeva blocchi vincenti. Però si sa che tutti i nodi, prima o poi, vengono al pettine, e oggi, con la questione Calciopoli 2, c’è la possibilità di ricostruire la storia, prima di svegliarsi un mattino e scoprirsi irrimediabilmente calvi.

Quella odierna, difatti, è solo l’ultima delle umiliazioni subite; quelle precedenti sono storia recente. Se dico “Blatter e la Coppa del Mondo 2006”, se dico “Europei 2016”, se dico “coppa del mondo restituita da un giocatore francese” penso che possa bastare.

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Inter – Gufi d'Italia

It’s the words we like so much at J’accuse (the Banana Republic)… “We told you so”. Do you remember this post way back on the 6th of May? We warned the superstitious among you that Italy might be in for a bad time. The only two previous world cup tournaments in which Italy walked out at the first hurdle were 1954 and 1966. The league winners in the pre-WC season? Internazionale FC (now known as Inter-cettati).

Four years ago Inter fans were among those celebrating the Campioni del Mondo charade at the same moment that the World Champion team were “relegated” to serie B. This year they celebrated their Champions league “triumph” and other victories they have enjoyed thanks to their having escaped the long arm of the law (until now). Somehow, somewhere there is a little bit of poetic justice. They hang on to the reputation of eternal losers and harbingers of bad luck for the national team. Italy is out of the World Cup in another Inter campionato year. Who knows… maybe Moratti will buy Vittek now.

This is the original 6th May post entitled Superstition:

If you’re an England supporter and ever so slightly superstitious then you should be rooting for Labour. The general election of March 1966 elected Harold Wilson‘s Labour vindicating his early call in order to increase his then slender majority of seats. Four months later England’s football team would lift the world cup for the first and only time.

There’s all sorts of superstitions or quirks related to elections. One has to do with rain. Apparently Labour voters are supposed to be more likely deterred by bad weather – though this theory has been rubbished in practice.

For Italy supporters there’s another interesting coincidence. Three times out of four the team winning the campionato before an Italy world cup success has been Juventus: 1934, 1982, 2006. The odd one out has been Bologna (1938). Inter won a pre-WC league in 1954 and 1966. In 1954 Italy were eliminated in the first round by Switzerland (4-1 in playoff). In 1966 they also failed to pass the first round hurdle when they were eliminated by the memorable Pak Doo Ik goal (North Korea).

I’d hate to be an Italy supporter this year!

Harold Wilson
Image by rofanator via Flickr
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Inter-cettati : Ridimensionati (Liar, Liar)

Il processo Calciopoli 2 continua oggi. Mancini ridimensiona le sue allegazioni del 2006… toh ne esce fuori un bel niente. Si continua però a scoprire i rapporti stretti di Giacintone con le terne arbitrali. Celebrate anche questa? All-night a Milano forse? Ma fateci il piacere. Vigliacchi e imbroglioni – questo si che è un record!

Calciopoli, Mancini ridimensiona le accuse del 2006

È durata poco più di 10 minuti l’attesa deposizione di Rioberto Mancini al processo di Napoli, anche perché gli avvocati della difesa hanno rinunciato a porgli domande. Con l’allenatore del Manchester City ed ex allenatore dell’Inter ha interloquito invece il pm Capuano, che si è soffermato anche sull’ormai celebre telefonata tra Facchetti e Bergamo, per ironia della sorte scovata dai difensori, segno che ormai anche l’accusa si avvale del lavoro della controparte.

Ma sono state soprattutto le proteste per i presunti torti arbitrali quando era alla guida dell’Inter in alcune partite del campionato 2004-2005 l’argomento al centro della deposizione. In particolare, Mancini si è soffermato su Roma-Inter arbitrata da Rosetti e finita 3-3. «Io spesso ho avuto episodi di liti con arbitri – ha detto fra l’altro Mancini – ma a fine gara, presi dalla foga, se ne dicono tante. Nella foga della partita a Rosetti ho detto “pagherete tutto, tu e i tuoi amici di Torino” e alludevo a Moggi, perché pensavo che, essendo lui (Rosetti, ndr) di Torino, avesse a che fare con quelli della sua città. Ma non so niente di particolare a riguardo. Ho fatto un collegamento facile perché pensavo fossero amici. Conosco Moggi da sempre, ma nello specifico il collegamento con Rosetti era dovuto al fatto che l’arbitro è di Torino». Una delle accuse più pesanti rivolte da Mancini a Moggi nel maggio 2006 era quella di avere più volte visto il dg della Juventus negli spogliatoi degli arbitri.

Ora il tecnico jesino fornisce una versione più morbida: «Ho visto Moggi più di una volta nello spogliatoio degli arbitri, ma quiesta era una prassi anche di altri dirigenti di società. Era una cosa che capitava. Magari negli altri casi si poteva trattare di dirigenti addetti agli arbitri, ma non so fornire il nome degli altri dirigenti che mi è capitato di vedere nella mia carriera».

Altro match preso in esame dal pm, la finale di Supercoppa italiana Inter-Juve. In quell’occasione, disse Mancini quattro anni fa, Moggi scese quasi in campo, posizionandosi tra le due panchine durante i supplementari. Adesso il tecnico marchigiano specifica meglio: «Di sicuro era fuori dal terreno di gioco. Ricordo che è successo in quella occasione, non so se è successo in altre, non venne allontanato dall’arbitro». Il pm Capuano a questo punto contesta a Mancini la diversa versione fornita nel 2006: «Lei aveva detto di ricordarlo in altre circostanze. E poi aveva anche detto di non avere mai visto altri dirigenti entrare negli spogliatoi degli arbitri».

Alla fine il pm pone un’altra domanda: «Ricorda di problemi con Bertini su Inter-Perugia? (in realtà si trattava di Perugia-Inter 4-1 con un gol segnato da Rapajc di mano, ndr)». Mancini questa volta proprio non può rispondere, perché all’epoca dei fatti era impegnato altrove: «Non ero l’allenatore dell’Inter in quella stagione e non ricordo comunque problemi particolari con Bertini». Eppure dalle telefonate Bergamo-Facchetti e Bergamo-Bertini, pubblicate in questi giorni, i lamentii per le designazioni dell’arbitro aretino da parte interista sono sotto gli occhi di tutti.

LA TELEFONATA – La sera del 12 maggio 2005, al termine della partita Cagliari-Inter (1­1), l’arbitro Paolo Bertini chiama il designatore Paolo Bergamo per lamentarsi delle pressioni di Giacinto Facchetti prima dell’inizio dell’incontro. «Sa, questa è la tredicesima partita, eh? – dice all’arbitro negli spogliatoi il presidente dell’Inter -. Per ora siamo in perfetta parità: quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate. Eh, sa, per l’Inter non è che sia un grande score». «Non è stato piacevole – commenta Bertini con Bergamo -. A volte è imbarazzante una premessa del genere». Si discute del mani fuori area di Carini, portiere interista, poi si va sulla visita di Facchetti a Bertini, evidentemente all’oscuro del tema della telefonata Bergamo­Facchetti sul 4-4-4 (ma Bergamo faceva così: la dava calda a molti, forse a tutti).

L’INTERCETTAZIONE
BERGAMO- Pronto?
BERTINI – Sei a letto, Paolo eh?
BERGAMO – No, se. Allora?
BERTINI – Com’è andata, che mi dici?
BERGAMO – Mah, ho visto l’ultima mezz’ora perché m’avevano avvertito di questo fallo di mano che. No, non è mica espulsione comunque.
BERTINI – Quella non è espulsione.
BERGAMO- No, non è mica una chiara occasione da rete.
BERTINI – Ma poi si può fare una disposizione di carattere tecnico su tutto ma non c’ha? Forse la mancata percezione di dove fosse come posizione ma non può essere ritenuta una occasione di?
BERGAMO- No, assolutamente.
BERTINI – È stato quello l’unica cosa.
BERGAMO- Protestavano un po’ quelli dell’Inter, so’ un po’ insofferenti, quando?
BERTINI – Eh, me ne so’ accorto. È stata una remata dal primo minuto, poi, eh? Non capisco, non capisco perché. Tra l’altro c’è stato Facchetti a inizio partita, è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare di sempre. “Ah, sa questa è la tredicesima partita, eh? Per ora siamo in perfetta parità: quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate. Eh, sa, per l’Inter non è che sia un grande score”, ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita.
BERGAMO- Mh, mh.
BERTINI- Eh, non è stato piacevole, non è stato piacevole.
BERGAMO – E bisogna che ci parli, sì. (incomprensibile) .più tranquillo in campo. C’avevo già parlato, gliel’avevo già detto, ma questo non capisce un cazzo.
BERTINI – No, ma ho l’impressione. non so nemmeno l’interlocuzione più giusta quale possa essere perché questa veramente… A volte è imbarazzante. Una premessa del genere. Ci siamo guardati tutti, ci siamo guardati tutti prima della partita.
BERGAMO – Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, dopo chiama Gigi (probabilmente Pairetto, ndr) che si è accorto che m’hai chiamato.
BERTINI – Dici? Sì, sì certo.
BERGAMO- Capiscimi.
BERTINI – E quindi, niente, insomma, questa situazione te l’ho detta appunto.
BERGAMO – Grazie, comunque la partita, a parte il clima.
BERTINI – Al di là di questo, insomma la partita è poi andata bene.
BERGAMO- Per quella parte lì che ti diceva, ti ci penso io, dai…
BERTINI – Sì, perché tra l’altro non ha neanche senso. Non mi sembra di avere fatto. Anzi, anzi. Vabbuò.
BERGAMO- Buonanotte, ci sentiamo.
BERTINI – Ci sentiamo domani, va.
BERGAMO- Vabbè grazie, ciao.
BERTINI – Ciao.

Afine gara il presidente Cellino dirà: «Si vede che devono far vincere qualcosa all’Inter. A questo punto non so se serva andare a San Siro la prossima settimana».

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Back with the Footballing Elite

Inter-cettati fans are extatic. They are at the top European echelon and boy have they worked hard to get there. Pity that footballing spirit has little to do with the work involved. For the inter-cettati to even get a whiff of victory they had to lie low while others around them were being crucified for the ills of italian football. Their phone calls and tampering with referee lists would pass unnoticed with the connivance of the investigating officers and a very sympathetic press. They would have the main obstacles to their victories eliminated in order to win alone – much in the fashion of the playground spoilsport.

The vulture team would then live off the falsely manufactured twisted image of victim of football and nurture and develop one of the most boring teams ever to be at the pinnacle of European football.- Forget Gullit, Rijkaard and Van Basten, forger Cruyff and Di Stefano, forget Platini, Bettega and Boniek – 45 years on and they can still only produce one type of football : the catenaccio. Watching the game for my sins I could only be reminded of the hundreds of matches Juventus played against minnows who locked 10 of their players in the defending quarter of their pitch and then lobbed the ball up in counterattack. We have seen thefts of the footballing kind before – the mind harks back to the 1990 elimination of Brasil by cocainomani and co in the world cup. Milito’s role has been played by dozens of stalwarts for the minnow teams before with the only difference being that the back five in most minnow teams is not made up of potential world champs. So yes, they built a machine – might as well have built a wall of bricks – it would probably have been just as entertaining.

For this is a complaint from the corners of entertaining football. From those who will not mind being defeated if defeated means outclassed. From those who can admire a fighting Fulham as much as they can admire a creative Barcelona and a triumphant AC Milan in the 90s. It is not a complaint out of jealousy for simply one reason – there is nothing to be jealous about. You will find it hard to remember the name of the team that won the 2010 Champions’ League in the future. Most people will think a team called Mourinho won it. That says much about the personality of the team that won on the pitch. Funny. 45 years ago it was il Mago wot did it. Now it seems to be Mourinho (the press just love him – they had more cameras for him than for Inter-cettati’s motley crew last night). Willl Inter-cettati ever win a Champions League I ask? I’m not holding my breath for another 45 years to find out.

The poetry of the figures involved speaks volumes. 39% possession and 2 shots at goal. Do you see the irony behind the name “European Champions” yet? No? let me help you further. Here is the list of European champions by nationality:

Argentine: 4
Brasilian: 3
Cameroons: 1
Macedonian: 1
Romanian :1
Dutch:1

7/11 starting were non-european

Subs
Ghana: 1
Serbia: 1
Italy (and what a fine example of Italian football) : 1

1/3 was non-european

That makes it 8 out of the 14 players who went on the pitch from outside Europe. And 1 Italian of dubious footballing quality.

Which brings us to the return with the footballing elite. In economic terms the match to watch yesterday was at Wembley. The play-off for the last place in the Premier League was worth 90 million pounds sterling. Twice the worth of the Champions League final. In an exhilarating match Balckpool ousted Cardiff with the odd goal in five. Real football with real emotions still exists somewhere. Ironically the Pool also had a four decade wait to reach their goal. At least one team yesterday can proudly say that it has returned among the elite of european football.

Well done Blackpool.

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Attenti al Gufo

Stasera siamo tutti con(tro di) voi. Auguri Inter-cettati…. 4 anni di lavoro dopo Farsopoli. 45 anni di attesa dall’ultimo catenaccio. Non si aspetta niente di meno questa sera…. Tanti ma tanti auguri…

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Inter-cettati (i moralisti)

Lele Oriali is the latest of the Inter-cettati to comment on the Juve request for the revocation of the 2006 scudetto.

Speaking to Torino sports paper TuttoSport Oriali had the following to say:

“La Juventus vuole lo scudetto del 2006? Secondo me dovrebbero pensare a qualcosa d’altro, ovvero a tornare competitivi – attacca Oriali -. Inoltre dovrebbero prendersela con chi ha reso la Juventus in questo stato.

Lovely. Gabriele Oriali negotiated in 2006 to have a 6 month imprisonment condemnation (in a court of law, Joe) commuted to a fine of €22,000. The crime? “i reati di concorso in falso e ricettazione, a seguito dell’inchiesta sulle procedure seguite per far diventare comunitari giocatori che invece, nella realtà, non avevano antenati in Europa”.

Alla faccia di tornare competitivi!

When you build your successes solely by avoiding paying your debts and then “winning” leagues while others are busy reconstructing then there is only one term for the inter-cettati: meschini.

For the connoisseurs among you here is a link to the esposto by Juventus for the revocation of the scudetto. Sublime.

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